Nel nome di Giulia. #PGC …@Greta Tufo

Il 27 maggio del 2023 Giulia ci lasciava, uccisa dal suo ex fidanzato. Lei, laureanda in ingegneria biomedica dell’università di Padova, è diventata il simbolo della lotta della violenza di genere. Uomini dal volto apparentemente docile possono rivelarsi capaci di gesti crudeli. Ogni anno in Italia 150 donne vengono uccise per un totale di circa 600 omicidi negli ultimi quattro anni. Significa che ogni due giorni (circa) viene uccisa una donna. Questi dati ci devono condurre ad un’attenta riflessione.        Proprio da questi allarmanti dati e dall’episodio di cronaca nera che ha coinvolto Giulia Cecchettin, che nasce la Fondazione a suo nome il 29 ottobre scorso. Essa costituisce un primo passo per promuove un cambiamento di mentalità attraverso programmi educativi e formativi nelle scuole e nelle famiglie. Offrire un supporto alla donne vittime di violenza è fondamentale, perché tutte devono essere consapevoli di non essere sole, ma di avere sempre un sostegno, una “spalla su cui contare”. Dignità, unione e parità di genere devono essere le parole chiave su cui focalizzare il nostro vivere quotidiano.Gino Cecchettin, padre di Giulia, enuncia un modo di agire che deve essere fondante e ben radicato nella mente di ogni donna: «È il tempo di unire le forze, di costruire ponti invece di erigere muri, di guardare al futuro con speranza e determinazione», questo è quello che dobbiamo inseguire: immaginare un futuro diverso, dove ogni donna possa esprimersi come meglio crede, senza aver paura di essere giudicata perché solo imparando a rispettare le donne, eleveremo il mondo verso un futuro migliore.     GRETA TUFO classe 3 L I.C.FOSCOLO-GABELLI, Foggia          

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